Costantinopoli e dalla Turchia. Pare, infatti, che Ciminà fu fondata dagli albanesi e dai greci fuggitivi, sul declivio del monte Tre Pizzi, perché lontano dal mare, facilitando così la resistenza agli invasori saraceni. Si narra, inoltre, che i suoi antichi abitanti scelsero proprio quel posto per i suoi pascoli verdeggianti, per i campi adatti alla coltivazione del frumento e per i boschi ricchi di legname. Si sa per certo che nel 1480 apparteneva ai conti di Condojanni che l’ebbero per investitura.
Il nome di questa cittadina collinare, che conta oggi 748 abitanti, deriva dal greco kyminà, posto dove cresce il cumino, una pianta alta 30-40 cm, volgarmente chiamata ciminaia, della famiglia delle ombrellifere, i cui semi sono usati sia in cucina (soprattutto per conservare i cibi o per farne un liquore chiamato kumeel) che in medicina.
Fondata nel XIII secolo per rendere più comodo l\'esistenza di coloro che lavoravano nelle campagne, Ciminà, fu prima posseduta dalla famiglia Marullo di Messina.